(Trento)ore 12:21:00 del 03/10/2019 - Categoria: , Lavoro
REDDITO DI CITTADINANZA COSA ACCADE SE RIFIUTI IL LAVORO - Il reddito di cittadinanza spetta anche a chi rifiuta il lavoro?
REDDITO DI CITTADINANZA COSA ACCADE SE RIFIUTI IL LAVORO - Il reddito di cittadinanza spetta anche a chi rifiuta il lavoro? In base a quanto emerge dal decreto su reddito di cittadinanza e pensioni, per perdere il sussidio bisognerà rifiutare due offerte di lavoro, o un’offerta sola, in caso di rinnovo della prestazione. Tuttavia, è necessario che l’offerta di lavoro rifiutata sia congrua.
REDDITO DI CITTADINANZA COSA ACCADE SE RIFIUTI IL LAVORO - Che cosa si intende per offerta di lavoro congrua? I parametri che rendono congrua un’offerta lavorativa sono molto simili agli attuali requisiti che definiscono un’offerta di lavoro congrua ai fini della Naspi (ad oggi chi rifiuta un impiego congruo perde l’indennità di disoccupazione), ma risultano più elastici.
La congruità dell’offerta, ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, è commisurata su condizioni diverse, a seconda della durata del periodo di disoccupazione dell’interessato: ci si basa, comunque, sulla distanza del luogo di lavoro dall’abitazione, sullo stipendio e, per chi non è disoccupato da molto, sul settore di attività.
REDDITO DI CITTADINANZA COSA ACCADE SE RIFIUTI IL LAVORO - Statisticamente oggi meno di un beneficiario su tre risulta obbligato a cercare lavoro. Secondo la normativa attuale, peraltro, occorre disertare per tre volte senza giustificato motivo le iniziative per l’inserimento lavorativo per la disattivazione definitiva della card. La sanzione intermedia per le prime due assenze è al sospensione temporanea.
Anche su questo profilo si potrebbero muovere gli interventi del Conte Bis volti a rendere più rigido il riconoscimento del sussidio.
Il Pd ha anche proposto di inasprire le sanzioni per chi lavora in nero e percepisce il reddito di cittadinanza. Nel frattempo si aprono dubbi anche sui controlli a monte, quelli dei requisiti Inps per il riconoscimento del sussidio. Ad insospettire sono i dati regionali: in Campania sono state rifiutate 56 mila su 251 mila domande, ossia circa 1 su 5, mentre in Lombardia le istanze respinte arrivano a 49 mila su un totale di 143 mila, che a conti fatti corrispondono a circa un terzo. Il timore che emerge dalla lettura di questi dati è che al Sud i controlli Inps a monte siano meno severi.